"Qui non si canta al modo delle rane, qui non si canta al modo del poeta che finge, immaginando cose vane, ma qui risplende di luce ogni natura che a chi intende fa la mente lieta. Qui non si gira per la selva oscura".
venerdì 29 luglio 2011
Obama ottimista sul debito statunitense
Test d'italiano ed educazione civica: ecco il permesso a punti per immigrati
Carta di soggiorno a chi ne raggiunge 30, espulso chi scende a zero. Al via da oggi per i nuovi ingressi. Maroni: serve a responsabilizzare gli stranieri.
In due anni dovranno imparare come funzionano il Parlamento e il governo, cosa dice la Costituzione, come si usa un congiuntivo, quali sono le regole civiche del nostro Paese. Dopodiché gli stranieri regolari che hanno chiesto il permesso di soggiorno faranno la conta dei crediti acquisiti. Una sorta di "pagella dell'immigrato". Con almeno trenta punti, saranno promossi e otterranno di fatto la carta di soggiorno. Con meno di trenta crediti, ma più di sedici, saranno "rimandati" e avranno un anno di tempo per recuperare. Con zero punti o meno, risultato a cui si arriva ad esempio con una condanna penale, scatta la bocciatura, che significa espulsione immediata.
Questo stabilisce l'"Accordo di integrazione tra lo straniero e lo stato", introdotto col pacchetto sicurezza Maroni nel 2009 e approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. E' rivolto a tutti gli stranieri non clandestini dai 16 anni in su che entrano per la prima volta in Italia, chiedendo un permesso di soggiorno superiore a un anno. Si stipula in automatico al momento della presentazione della domanda, allo sportello unico della prefettura o in questura. In pratica lo Stato chiede agli immigrati di studiare, per acquisire conoscenze di base della lingua italiana parlata, della cultura civica e della vita civile, delle istituzioni pubbliche, con particolare attenzione alla sanità, alla scuola, al lavoro e agli obblighi fiscali. Il governo farà la sua parte organizzando corsi gratuiti di cinque-dieci ore entro tre mesi dalla stipula dell'accordo. Previsti anche test di verifica finali.
Questo stabilisce l'"Accordo di integrazione tra lo straniero e lo stato", introdotto col pacchetto sicurezza Maroni nel 2009 e approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. E' rivolto a tutti gli stranieri non clandestini dai 16 anni in su che entrano per la prima volta in Italia, chiedendo un permesso di soggiorno superiore a un anno. Si stipula in automatico al momento della presentazione della domanda, allo sportello unico della prefettura o in questura. In pratica lo Stato chiede agli immigrati di studiare, per acquisire conoscenze di base della lingua italiana parlata, della cultura civica e della vita civile, delle istituzioni pubbliche, con particolare attenzione alla sanità, alla scuola, al lavoro e agli obblighi fiscali. Il governo farà la sua parte organizzando corsi gratuiti di cinque-dieci ore entro tre mesi dalla stipula dell'accordo. Previsti anche test di verifica finali.
Il perno del nuovo sistema è la "pagella". Tutti partono con una dote iniziale di 16 punti. Si aumentano frequentando i corsi gratuiti, ma anche con l'iscrizione al sistema sanitario nazionale (4 punti), dimostrando di avere un'attività commerciale (4 punti) o una casa (fino a 12 punti), di conoscere bene l'italiano (fino a 30 punti) o di essere in possesso di un titolo di studio (da 4 crediti per la licenza media fino a un massimo di 64 per un dottorato di ricerca). I punti però possono essere decurtati "se lo straniero subisce una condanna penale anche non definitiva - ha spiegato il ministro dell'Interno Maroni, ideatore dell'accordo - oppure se commette gravi illeciti amministrativi o tributari". Un mese prima della scadenza del biennio formativo c'è la verifica: con trenta o più crediti, viene concesso il permesso di soggiorno. I più meritevoli otterranno corsi "premio" aggiuntivi. Da 16 a 30 punti l'accordo viene prorogato di un anno per dare la possibilità di raggiungere la "promozione". Per chi ha punti inferiori o pari a zero, invece, non c'è scelta: bocciatura, quindi espulsione. Lo stesso avviene in caso di inadempienza dell'obbligo scolastico da parte dei figli minori.
"Non è uno strumento punitivo - ha voluto precisare Sacconi, ministro del Welfare - accompagna lo straniero verso un percorso d'integrazione". Il permesso di soggiorno a punti, in uso in Canada e altri paesi anglosassoni - è stato contestato dall'opposizione "perché - ha detto Livia Turco, responsabile Immigrazione del partito democratico - bisogna prima garantire tempi certi per i rinnovi dei permessi e corsi di lingua e cultura forniti dalla scuola pubblica".
"Non è uno strumento punitivo - ha voluto precisare Sacconi, ministro del Welfare - accompagna lo straniero verso un percorso d'integrazione". Il permesso di soggiorno a punti, in uso in Canada e altri paesi anglosassoni - è stato contestato dall'opposizione "perché - ha detto Livia Turco, responsabile Immigrazione del partito democratico - bisogna prima garantire tempi certi per i rinnovi dei permessi e corsi di lingua e cultura forniti dalla scuola pubblica".
larepubblica.it
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/29/news/test_d_italiano_ed_educazione_civica_ecco_il_permesso_a_punti_per_immigrati-19755918/?rss
Il commento a caldo: Patetici, ipocriti, poveri e mediocri cittadini del bel paese , se lo facessero a voi il test sull'italiano... sai che risate!
Politici e giornalisti senza più il permesso di soggiorno... Tutti i ragazzi della generazione dell' SMS, quelli nati dopo il 1990, espulsi definitivamente dalla penisola di Dante e di Virgilio... come scenderebbe la densità della popolazione!!!
giovedì 28 luglio 2011
mercoledì 27 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
Se questo è un uomo...
Borghezio l'ariano.
Il leghista difende Breivik, ma anche il Carroccio lo scarica.
Questa volta la sparata di Mario Borghezio si è trasformata da semplice boutade a choc politico: «Le idee di Breivik sono condivisibili. Alcune buone, altre ottime», ha detto in sintesi l'europarlamentare leghista sul killer neonazista autore delle stragi di Oslo e Utoya, in Norvegia.
L'INDIGNAZIONE BIPARTISAN. Dichiarazioni che hanno provocato la netta condanna da parte di tutto il panorama politico italiano.
Se dal centrosinistra si è parlato di «dimissioni» e di frasi «da ricovero», persino i colleghi di partito della Lega Nord hanno preso le distanze: «Ci dissociamo, sono farneticazioni».
E così anche big Mario si è ritrovato solo.
L'INDIGNAZIONE BIPARTISAN. Dichiarazioni che hanno provocato la netta condanna da parte di tutto il panorama politico italiano.
Se dal centrosinistra si è parlato di «dimissioni» e di frasi «da ricovero», persino i colleghi di partito della Lega Nord hanno preso le distanze: «Ci dissociamo, sono farneticazioni».
E così anche big Mario si è ritrovato solo.
lettera43.it http://www.lettera43.it/attualita/21889/il-leghista-loda-il-killer-norvegese-donadi-idv-bossi-lo-condanni_breve.htm
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