martedì 8 novembre 2011

Compriamo il nostro debito


«VENGO DALLA MEZZADRIA, I MEZZADRI NON SI INDIGNANO MAI, SEMINANO IL GRANO, LO BAGNANO, LO RACCOLGONO».


Giuliano Melani invita a sottoscrivere i Btp «Compriamo il nostro debito. Rechiamoci in banca, mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato»

MILANO - «C' è Matteo Renzi che mi aspetta sull' altra linea». È la giornata sotto i riflettori di Giuliano Melani, responsabile di una società di leasing, che collabora con una grande banca italiana, toscanaccio di 51 anni dalla parlantina facile residente a Valenzatico (frazione di Quarrata in provincia di Pistoia), che ieri ha attirato l' attenzione inizialmente dei lettori del Corriere della Sera e poi di mezza Italia, che l' ha contattato o ha cercato di farlo: gente comune, giornalisti, ma per l' appunto anche il sindaco di Firenze. Tutto è cominciato con l' acquisto di una pagina sul quotidiano di via Solferino per lanciare un' appello ai «concittadini, amici, fratelli di questa stessa nazione che si chiama Italia e che tutti amiamo»: «Compriamo il nostro debito. Rechiamoci in banca, mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato». Melani calcola che «ogni anno ci viene chiesto di sottoscrivere o per meglio dire "rinnovare" il debito per circa 260/270 miliardi. Sono circa 4.500 euro a persona. Lo so che le medie ci fanno fessi ma state sicuri che molte persone dispongono di queste quantità». E lui farà la sua parte, anche un po' di più: «Lunedì mattina - scrive - comprerò 20 mila euro di Btp». In calce all' annuncio ha messo i propri riferimenti, numero di cellulare e indirizzo email. Il perché di questo gesto eclatante è spiegato nell' annuncio: «Voglio essere uno dei portatori sani della soluzione» alla crisi del debito pubblico nazionale, che sta mettendo in ginocchio il Paese. Il motivo lo ribadisce poi a voce: «Combattere il senso di impotenza. 
Il debito? Abbiamo i soldi per accollarcelo. Possiamo aiutarci da soli. E se lo facciamo saremo imbattibili. Avremo vinto, non dipenderemo più dalle decisioni di Papandreou o della Merkel». Era da un po' che Melani ci pensava, «alcuni amici ne erano entusiasti altri mi chiedevano perché volevo buttare via i miei soldi nell' annuncio». Poi mercoledì mattina «mi sono svegliato alle 6 e alle 7.30 per strada ho incontrato Giordano, un contadino di 83 anni che incrocio spesso - vivo in campagna -. Gli ho detto: vado a parlare alla nazione». L' effetto della pubblicazione è stata un' onda di «emozione, ho sentito che la gente - racconta - ha voglia di qualcosa di pulito. Ho percepito la sensazione che i cittadini sono orgogliosi di esserci». Melani rifiuta l' etichetta di indignato: «Vengo dalla mezzadria, i mezzadri non si indignano mai, seminano il grano, lo bagnano, lo raccolgono. Dobbiamo salvare il Paese, va messo in sicurezza l' edificio che sta crollando. Se continuano a salire i tassi d' interesse sul debito, tutte le manovre che facciamo saranno bruciate». Il suo obiettivo, in questo momento, non è la politica: «Tanto resta sempre quella degli Scilipoti». Melani si definisce un «liberale» delle origini, perché poi «le due teorie socialista e liberale si sono inquinate a vicenda» e sta scrivendo un saggio «sui difetti tecnologici della democrazia». Ama leggere Rosmini, von Mises, von Hayek, ma anche Pietro Piovani, Antonio Zanfarino, Michael Novak ed Einaudi. «Ho sempre avuto passione politica, sono laureato in Scienze politiche - racconta - ma non mi sono mai candidato. Non ho mai trovato con chi riconoscermi». E così negli anni 80 ha fondato una lista civica per il Comune di Quarrata («prendemmo il 23%, tre consiglieri su venti») e tempo fa un' altra lista civica per le Comunali di Pistoia. «Ho partecipato anche alla raccolta firme per i 25 referendum presentati in una sola volta dai Radicali». Ora Melani vuole cercare di risolvere il problema del debito. E se il suo appello dovesse cadere nel vuoto, «è un problema dei cittadini, perché se una persona sta male e io cerco di salvarla ma si rifiuta, io sono a posto, ho fatto il mio dovere, sono un uomo libero». Francesca Basso RIPRODUZIONE RISERVATA **** La scheda L' annuncio Sopra, la pagina del «Corriere» acquistata da Giuliano Melani (a sinistra) con l' annuncio che invita i cittadini a comprare i Btp per risolvere il problema del debito L' intervento Scrive Melani: «Vi prego, smettiamo di vivere in questa eterna paura e mancanza di speranza». «Ogni anno ci viene chiesto di "rinnovare" il debito per circa 260/270 miliardi. Sono circa 4.500 euro a persona».

venerdì 4 novembre 2011

I politici

I politici li ho conosciuti e ho persino lavorato per loro: il più basso livello di umanità concepibile. Un politico produce in media il doppio delle feci di un uomo comune. Iperattività della funzione intestinale a scapito di quella cerebrale, che dimostra la loro inferiorità fisiologica.
Il politico vive in uno stato di perpetuo imbarazzo intestinale dovuto all'eccesso di alcolici e di quelle salsicce di maiale di cui si ingozza. Con le sue risate fragorose e sgraziate, la sua torbida ilarità gutturale, translucido di grasso perenne che ne unge il viso e le membra come l'olio sulla pelle degli atleti da circo antico.
L'abuso di alcool rende i politici incapaci di avere la minima idea della loro volgarità, ma il superlativo di questa volgarità è che non si vergognano di essere politici. C'è chi ha detto che hanno abusato di due grandi narcotici europei: l'alcool e il cristianesimo!
Si ritengono profondi perchè la loro lingua è vaga, non ha la chiarezza di quella italiana e non dice mai esattamente quel che dovrebbe, così che nessun politico sa mai quello che voleva dire... e scambia questa incertezza per "profondità".

Introduzione alla Permacultura